Abdominal compartment syndrome and open abdomen management with negative pressure devices

Ann Ital Chir. 2015 Jan-Feb;86(1):46-50.

Abstract

Background: Abdominal compartment syndrome (ACS) is defined as an increase of intra-abdominal pressure (IAH) to values higher than 20 mmHg, associated with reduced perfusion and organ dysfunction.

Materials and methods: There is a classification of open abdomen which stratifies patients according to the natural history of improvement or clinical deterioration. The aim of treatment is to maintain the open abdomen at the lowest level and to prevent progression to a more complex level.

Discussion: Surgical treatment essentially consists in abdominal decompression by leaving the abdomen open. Analysis of the literature shows that negative pressure increases the rate of primary fascial closure; entero-cutaneous fistulas are seen in a minority of cases, without seeming consequence of the application of the dressing. Open abdomen management consists of three treatment stages: acute (24-48 hours), intermediate (from 48 hours to 10 days) and late or reconstruction (from 10 days to the final closure).

Conclusion: It's important to recognize patients at risk of IAH and the first signs of ACS and intervene early with abdominal decompression if this will establish itself. Management of the open abdomen is now facilitated by negative pressure devices, which positively affect the morbidity and mortality of patients with ACS.

Per sindrome compartimentale addominale (SCA) si intende un incremento della pressione intra-addominale (PIA) a valori superiori a 20 mmHg, associato ad una ridotta perfusione e disfunzione d’organo. La mortalità della SCA è del 50%; la sua incidenza tra i pazienti in RIA è del 30-50%. Il trattamento chirurgico consiste sostanzialmente nella decompressione addominale con apertura dell’addome; attualmente la metodica più utilizzata per la gestione della SCA è la terapia a pressione negativa. Nel 2009 è stata realizzata una classificazione dell’addome aperto, che stratifica i pazienti in base alla cronologia naturale del miglioramento o del deterioramento clinico dei pazienti con addome aperto. Lo scopo del trattamento è mantenere l’addome aperto del paziente al livello più basso ed evitare la progressione ad un livello più complesso. Secondo quanto riportato in letteratura questa metodica consente un tasso di chiusura fasciale tra i 65 e il 100% dei casi, riduce i tassi di mortalità e i tempi di degenza nei reparti di terapia intensiva. La chiusura dell’addome può avvenire progressivamente (per ridurre il rischio di fascite) oppure mediante l’utilizzo di una protesi biologia spessa su cui viene posizionata una copertura in plastica e impostato il lavaggio nel sottocute: la parete addominale deve essere chiusa dopo 24 ore. Se non fosse possibile chiudere tutti gli strati della parete addominale, il tentativo deve riguardare almeno il peritoneo, per ridurre morbilità e mortalità.

Publication types

  • Review

MeSH terms

  • Abdominal Wound Closure Techniques*
  • Disease Management
  • Early Diagnosis
  • Humans
  • Intra-Abdominal Hypertension / physiopathology
  • Intra-Abdominal Hypertension / surgery
  • Intra-Abdominal Hypertension / therapy*
  • Negative-Pressure Wound Therapy* / instrumentation
  • Peritonitis / prevention & control
  • Severity of Illness Index