Validazione della versione italiana del Questionario sull’Accettazione dell’Acufene Cronico (CTAQ-I).
Riassunto: L’acufene è un sintomo ampiamente diffuso, rappresenta una condizione cronica per circa il 10% della popolazione adulta. La maggioranza dei pazienti non si sente danneggiata dall’acufene, ma circa lo 0,5-3% della popolazione adulta sviluppa un grave disagio e si sente compromesso nella vita di tutti i giorni. Quanto grave sia il disagio provato può essere solo parzialmente spiegato dalle caratteristiche dell’acufene stesso (come intensità o durata). Le variabili psicologiche, come l’accettazione dell’acufene, sono sempre più indagate dalla ricerca. Lo scopo di questo studio è analizzare la qualità psicometrica della versione italiana del Chronic Tinnitus Acceptance Questionnaire, “Questionario sull’accettazione dell’acufene cronico” (CTAQ-I). Il CTAQ-I è un adattamento del questionario italiano sull’ accettazione del dolore cronico (CPAQ), adattato per lo scopo dello studio dell’acufene cronico. Studio multicentrico trasversale mediante questionario su 141 pazienti ambulatoriali con acufene cronico. I dati sociodemografici e clinici sono stati valutati con la Tinnitus Sample Case History (TSCH), l’accettazione dell’acufene con il “Questionario sull’accettazione dell’acufene cronico” (CTAQ-I), il disagio dell’acufene con la Tinnitus Handicap Inventory (THI) e il mini Questionnaire (TQ 12-I). Inoltre abbiamo valutato il disagio psicologico generale del paziente (Brief Symptom Inventory - BSI) e la qualità della vita correlata alla salute (SF-36). Sono state condotte valutazioni psicometriche e fattoriali del CTAQ-I. Per studiare l’influenza delle variabili sociodemografiche e numerose variabili cliniche sull’accettazione dell’acufene, abbiamo calcolato i coefficienti di correlazione, l’analisi della varianza e il test T per campioni indipendenti. L’analisi fattoriale ha rivelato una soluzione a due fattori (‘activity engagement’ e ‘tinnitus willingness’), che rappresentano il 41,1% della varianza. È stata trovata una buona coerenza interna per il punteggio totale (α = 0,84) ed entrambi i fattori (α = 0,80-0,88). Le moderate correlazioni negative con il disagio indicavano una buona validità. L’accettazione dell’acufene era ulteriormente correlata a un minore stress psicologico e minore volume dell’acufene soggettivo, oltre che ad un maggiore benessere emotivo. L’accettazione dell’acufene è considerata un’importante risorsa terapeutica di cambiamento nei trattamenti (comportamentali e di counseling professionale) per l’acufene. Il nostro studio mostra che il CTAQ-I è uno strumento affidabile e valido per misurare l’accettazione dell’acufene cronico da parte dei pazienti.
Keywords: Acceptance; Chronic Tinnitus Acceptance Questionnaire; Italian; Questionnaire; Tinnitus; Validation.
Tinnitus is a widespread symptom that is chronically experienced by approximately 10% of the adult population. While the vast majority of individuals do not feel impaired by their ear noise, about 0.5-3% of the adult population develops severe distress and feels impaired in everyday life. The severity of the distress experienced can only partially be explained by the characteristics of the ear noise itself (e.g. objective tinnitus loudness or duration). Psychological variables such as tinnitus acceptance are being increasingly investigated by tinnitus research. The aim of this study was to analyse the psychometric quality of the Italian version of the “Chronic Tinnitus Acceptance Questionnaire” (CTAQ-I). The CTAQ-I is an adaption of the Italian “Chronic Pain Acceptance Questionnaire (CPAQ)” and altered for the study of tinnitus acceptance. This cross-sectional multicentre questionnaire study included 141 outpatients with chronic tinnitus. Sociodemographic and clinical data were assessed with the Tinnitus Sample Case History (TSCH), tinnitus acceptance with the Italian “Chronic Tinnitus Acceptance Questionnaire” (CTAQ-I), tinnitus distress with the Tinnitus Handicap Inventory (THI) and the Tinnitus Questionnaire Short Form (TQ 12-I). Furthermore, we assessed the patient’s general psychological distress (Brief Symptom Inventory - BSI) and Health Related Quality of Life (SF-36). Psychometric and factorial evaluation of the CTAQ-I were carried out. To investigate the influence of sociodemographic and numerous clinical variables on tinnitus acceptance we calculated correlation coefficients, analysis of variance and independent sample-t-tests. The factor analysis revealed a two-factor solution (“activity engagement” and “tinnitus willingness”), accounting for 41.1% of the variance. Good internal consistency for the total score (α = 0.84) and both factors (α = 0.80-0.88) was found. Moderate negative correlations with tinnitus distress indicated good validity. Tinnitus acceptance was further correlated with lower psychological distress and subjective tinnitus loudness, as well as increased emotional well-being. Tinnitus acceptance is considered to be an important source of therapeutic change in behavioural-based treatments as well as in professional counselling for tinnitus. Our study shows that the CTAQ-I is a reliable and valid instrument to measure the acceptance of patients suffering from chronic tinnitus.