A minimally invasive approach with a 3d imaging system for the treatment of esophageal perforation due to Boerhaave syndrome

Ann Ital Chir. 2018 Dec 19:7:S2239253X1802858X.

Abstract

Boerhaave's syndrome is a rare life-threatening condition that requires urgent surgical management. There are various methods of managing it, with the main principles of limiting sepsis, draining the area and maintaining nutrition. Although the gold standard is open thoracotomy and/or laparotomy, mostly in patients with sepsis, we present a case of a 53-year-old man treated with a combination of laparoscopic suture (3D imaging system) of the oesophageal perforation site, decompressive percutaneous endoscopic gastrostomy and feeding jejunostomy. We conclude that this approach is a safe and a viable option in the management of Boerhaave syndrome in a septic patient presenting early. KEY WORDS: Boerhaave's syndrome, Laparoscopy, Minimally invasive surgery, Oesophageal Rupture, Surgery, 3D-laparoscopy.

La Sindrome di Boerhaave è una patologia di raro riscontro nella pratica clinica che si caratterizza per la perforazione a tutto spessore della parete esofagea, legata ad un repentino incremento della pressione endoluminale. Questa condizione, la cui diagnosi è resa difficile dalla aspecificità del corteo sintomatologico, necessita di intervento chirurgico urgente, in quanto estremamente rischiosa per la vita; la clinica spesso mima quella di altre condizioni patologiche come l’ulcera peptica, la perforazione gastrica, la pancreatite o lo pneumotorace spontaneo, ma il riconoscimento precoce del quadro è fondamentale per garantire un trattamento adeguato il più rapidamente possibile. Vari sono i possibili approcci nella gestione di questa condizione, ma i capisaldi della terapia sono rappresentati dal controllo della sepsi, il drenaggio efficace della regione interessata e l’adeguato supporto nutrizionale. Sebbene il gold standard per il trattamento sia rappresentato dall’approccio toracotomico e/o laparotomico aperto, presentiamo qui il caso di un paziente di 53 anni, giunto alla nostra osservazione per un quadro di dolore addominale insorto acutamente dopo un episodio di vomito protratto, cui è stata prontamente diagnosticata una perforazione esofagea che è stata tempestivamente trattata con un approccio combinato: sutura laparoscopica con sistema di ottica 3D della perforazione esofagea, posizionamento di una gastrostomia decompressiva per via endoscopica e confezionamento di una digiunostomia per fini nutrizionali. Evitare una toracotomia o una laparotomia ad un paziente in stato settico che si trovi in condizioni critiche fornisce vantaggi evidenti; dal momento che il nostro paziente non presentava fattori di rischio significativi o controindicazioni alla laparoscopia e visto che si trovava in condizioni emodinamicamente stabili, è stato possibile trattarlo con tecnica mininvasiva. Inoltre, l’ausilio della visione tridimensionale, recentemente introdotta in chirurgia laparoscopica, ha garantito una migliore percezione della dimensione della profondità, facilitando l’intervento in uno spazio così ridotto come quello mediastinico. Questo caso prova l’efficacia e la sicurezza dell’approccio laparoscopico nel trattamento di una perforazione esofagea dovuta a Sindrome di Boerhaave, in un paziente in condizioni settiche iniziali, allorché la diagnosi sia precoce e l’intervento chirurgico venga eseguito tempestivamente.

Publication types

  • Case Reports

MeSH terms

  • Emergencies
  • Esophageal Perforation / diagnostic imaging
  • Esophageal Perforation / surgery*
  • Gastroscopy
  • Gastrostomy
  • Humans
  • Imaging, Three-Dimensional* / instrumentation
  • Imaging, Three-Dimensional* / methods
  • Jejunostomy
  • Male
  • Mediastinal Diseases / diagnostic imaging
  • Mediastinal Diseases / surgery*
  • Middle Aged
  • Minimally Invasive Surgical Procedures
  • Surgery, Computer-Assisted*
  • Suture Techniques
  • Tomography, X-Ray Computed

Supplementary concepts

  • Boerhaave syndrome